Dal 1° gennaio 2024 debutterà il nuovo assegno di inclusione previsto dal decreto lavoro (D.L. n. 48/2023), in sostituzione del RdC
Il governo ha introdotto – nel c.d. Decreto Lavoro - l’Assegno di Inclusione, di cui potranno beneficiare i nuclei con disabili, minori, over60, e dopo le modifiche del Senato, anche i componenti svantaggiati inseriti in programmi di cura e assistenza certificati dalla PA. La misura, operativa dal 1° gennaio 2024, sarà condizionata “all'adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”.
Per questa ragione, sia i requisiti che le procedure di riconoscimento della misura prevedono interconnessioni dirette con le politiche attive, vecchie e nuove.
Potranno accedere all’assegno di inclusione tutti i cittadini italiani o europei o con permesso di soggiorno, che risiedono in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo (a differenza del RdC, che imponeva almeno 10 anni di residenza in Italia).
Come per il RdC, il nucleo familiare del richiedente dovrà essere in possesso congiuntamente di:
- Un ISEE, in corso di validità, non superiore ad € 9.360;
- Di un reddito familiare inferiore a 6.000 € annui, moltiplicato per un numero derivato dalla nuova scala di equivalenza (questo limite arriva a 7.560 euro se il nucleo familiare è formato da persone che hanno dai 67 anni di età in su, oppure se sono presenti anche familiari disabili);
- Un patrimonio immobiliare inferiore a 150.000 euro per la prima casa e a 30.000 euro se si esclude la prima casa;
- Un patrimonio mobiliare non superiore ai 6.000 €, aumentato per € 2.000 per ogni componente del nucleo, fino a massimo 10.000 euro.
Inoltre, nessun componente della famiglia potrà essere proprietario di un motoveicolo di cilindrata superiore ai 250 cc e di un autoveicolo con cilindrata superiore ai 1600 cc, immatricolato nei 36 mesi precedenti, oppure di navi o imbarcazioni.
L’indennità non potrà essere inferiore ad € 480 per nucleo familiare richiedente, e potrà variare in base a specifiche situazioni. Il limite massimo per il sostegno è fissato a 6.000 € all’anno - che possono arrivare a 7.560 € se nel nucleo familiare sono incluse persone non occupabili (disabili o di età pari o superiore ai 67 anni). Vengono inoltre riconosciuti massimo 3.360 € annui a coloro che pagano un affitto mensile per la casa di residenza.
Il beneficio sarà erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e potrà essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di dodici mesi è sempre prevista la sospensione di un mese.
Come per il RdC, è previsto un incentivo riservato alle imprese che assumeranno i percettori di questa indennità.
L’assegno di inclusione potrà essere richiesto - come per il RdC - con modalità telematiche all’INPS. Il beneficio economico decorrerà dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale (previa iscrizione presso il Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa1). Successivamente, i beneficiari dovranno presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro centoventi giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale. I componenti del nucleo familiare, di età compresa tra 18 e 59 anni, attivabili al lavoro, verranno avviati ai centri per l'impiego per la sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, e poi, ogni novanta giorni, dovranno presentarsi ai CPI per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio economico verrà sospeso.
I Centri per l’Impiego avranno il cruciale obiettivo di individuare un lavoro idoneo, che il componente del nucleo familiare beneficiario dell'Assegno di inclusione, attivabile al lavoro, sarà tenuto ad accettare, qualora sia a tempo indeterminato su tutto il territorio nazionale, qualora invece sia a tempo determinato nel limite massimo di distanza dal domicilio di 80 km (nel caso di part time l’orario di lavoro non potrà essere comunque inferiore al 60% rispetto al tempo pieno).
Infine, il beneficio verrà erogato, tramite una Carta di Inclusione, simile all’attuale carta RdC, in cui verranno caricate le somme spettanti a ciascun beneficiario.
1 Il SIISL è una piattaforma che, nelle intenzioni del legislatore, dovrà “agevolare la ricerca di lavoro, l'individuazione di attività di formazione e rafforzamento delle competenze e la partecipazione a progetti utili alla collettività, tenendo conto da una parte delle esperienze educative e formative e delle competenze professionali pregresse del beneficiario, dall'altra della disponibilità di offerte di lavoro, di corsi di formazione, di progetti utili alla collettività, di tirocini e di altri interventi di politica attiva”.